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Tre brutte malattie anti-tempo

– Dottore, dottore! La prego, mi aiuti! Non riesco a concludere niente di quello che devo fare. Cosa mi succede?
– Signora, si calmi, è solo un attacco di rimandite. Tutto quello che deve fare è fare quello che deve!
– Tutto qui?
– Sì, tutto qui.

Un dottore cura tempo non esiste, ma le malattie anti-tempo sì.

Rimandite, scusite e lamentite: vi è mai capitato di sentirne parlare?

Queste tre malattie, le malattie anti-tempo per eccellenza, colpiscono moltissime persone: lavoratori, studenti, professionisti e stagisti. Gli immuni sono coloro che si sono realizzati e hanno successo, perché non cascano negli inganni del tempo.

Rimandite, scusite e lamentite nient’altro sono che pessime attitudini, abitudini auto-intortanti che ci illudono di risolvere i problemi quando, invece, accade tutto il contrario. Vi racconto nello specifico di cosa si tratta.

Rimandite o anche “non rimandare a domani quello che potresti fare oggi”

Dico a te, che hai l’esame tra una settima e continui a scansare l’approfondimento perché è difficile. O a te, che da mesi ti trascini il mal di schiena pur di non andare dal dottore. Ma parlo anche con te, che devi rispondere a quella mail importante da giorni e fare ancora quella famosa chiamata.

Ecco, mi dispiace dirtelo, ma sei affetto da rimandite. Sei un procrastinatore seriale, che non ha mai tempo per fare quello che deve fare e che si nasconde dietro a giustificazioni di comodo come lo faccio domani, tra cinque minuti, quando rinfresca fuori…

Grave, ma non gravissimo: la carta n 5 della Time Box è dedicata a te, che non sei solo, perché la rimandite ce l’abbiamo avuta un po’ tutti. L’importante è rendersi conto che rimandare non è una soluzione, è solo un’illusione: rimboccati le mani, fai quello che devi fare e non perdere tempo!

 

Scusite o anche “non è colpa mia, io non posso farci niente”

Avete presente in The Blues Brothers quando Belushi si ritrova di fronte la sua ex fidanzata che vuole ucciderlo perché l’ha abbandonata all’altare in malo modo? La risposta di Belushi è la seguente:

‹‹Ti prego, ti prego! Lo sai che ti amo, baby, non ti volevo lasciare, non è stata colpa mia! Ero rimasto senza benzina! Avevo una gomma a terra! Non avevo i soldi per prendere il taxi! La tintoria non mi aveva portato il tight! C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia!››

Et voilà, la risposta di Belushi è un esempio magistrale di scusite, ossia del non prendersi la responsabilità mai, né con gli altri né davanti a uno specchio, soli con sé stessi. C’è sempre un motivo per cui spostare la colpa su qualcun altro o qualcos’altro, un capro espiatorio si trova sempre.

Pensi di essere malato di scusite? La soluzione è semplice, usa più spesso la parola “io” e mettiti in discussione. Le domande giuste da porsi sono: “Io come posso evitare che questo o quell’altro problema si ripresenti?”; “Io cosa posso fare la prossima volta che mi trovo in una situazione simile?”; “Io come ho agito in questa occasione?”.

Lamentite o anche “misero me tapino”

Ah! Mondo infame, governo ladro, i politici tutti uguali, la scuola pessima, la professoressa non sa spiegare, il capo è uno schifo, i clienti sono tutti stron… devo continuare con le varie lamentele, cause apparenti dei nostri mali, o posso fermarmi?

Se tutte le volte che ti trovi di fronte a un problema inizi a dire che sei sfortunato e ti lamenti della vita che vivi, non c’è dubbio: questi sono chiari sintomi di lamentite. Se sei stato contagiato non temere, il rimedio c’è ed è pure a portata di mano.

Prova, per una volta, a metterti nei panni degli altri, empatizza col tuo capo, col tuo collega, con la prof. che sembra che ti odi. Lamentarsi è comodo, ma spesso ingiustificato. Prova a immedesimarti nell’altro e a comprendere il suo punto di vista: prima di parlare e lamentarti, fai un paio di chilometri nelle scarpe dell’altro.

Quando rifletto su queste tre malattie anti-tempo, mi viene spesso in mente David Allen, inventore del metodo GTD (Getting Things Done), ossia un metodo per massimizzare la produttività. Infatti, quella volta che Allen salì sul palcoscenico a Milano disse una frase che adorai e che suonava più o meno così: ‹‹Non ho inventato questo metodo perché sono uno particolarmente preciso. L’ho inventato perché sono pigro e non ho voglia di fare rifare le cose più e più volte››.

Questo solo per dirvi che ogni difficoltà può trasformarsi in occasione: rimboccatevi le maniche e usate al meglio il vostro tempo. Le card di The Time Box sapranno darvi i giusti spunti per guarire da rimandite, scusite e lamentite ed essere produttivi in modo sano e proficuo.